La Testadoro Barchetta 1951 riprende vita e fa risorgere un mito dell’automobile, ovvero il marchio Testadoro. L’iniziativa è dell’artista Dario Pasqualini che ha ripreso in mano il progetto originale e l’ha ricreato dopo 70 anni.
Testadoro Barchetta 1951
Il marchio Testadoro, originario di Torino, è stato in vita dal 1946 al 1949 ed è noto soprattutto per alcune vetture sportive (cioè da corsa) derivate dalla Fiat Topolino e dalla Fiat 1100. Non solo: era nota anche per la particolarità della sua testata che era in bronzo, da qui il nome del brand.
L’ultima vettura prodotta dal marchio avrebbe dovuto essere una barchetta pensata per la classe 1100 sport internazionale, ma purtroppo tale progetto è rimasto incompiuto nel 1951: oggi torna in vita e lo fa in un modo molto particolare.
Caratteristiche della Barchetta
La nuova barchetta è basata sul progetto originale e ne ripropone intatto lo spirito. E’ un’auto a due posti, bassa, sportiva e senza tettuccio. Stile anni ’50 nel vero senso del termine. Il motore è un Fiat 1100 Musone e il telaio è tubolare: la potenza è di 63 CV ed è anche leggere, appena 500 kg.
Il design è d’epoca, ma è particolarmente filante e sportivo. A differenza delle auto moderne, la linea è molto più morbida, oseremmo dire sinuosa. La potenza espressa dal motore non è certamente quella delle auto moderne, ma è adatta a questo tipo di auto che mantiene quasi intatte le peculiarità tecniche del progetto originale. Infatti, non c’è neanche il rollbar: all’epoca non era previsto.
Le dimensioni? Piccole, come una vera sportiva (che se ne dica oggi!). La nuova Baschetta Testadoro è lunga 3,66 metri ed è larga 1,41 metri, ma soprattutto è alta 84 cm.
Il segreto della leggerezza è il suo telaio: tubolare, come venivano concepiti negli anni ’50. Il telaio è stato sviluppato insieme allo specialista Martino Colombo e prodotto a Cumiana. L’esemplare in questione, al momento, è un pezzo unico.
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