La sosta selvaggia può diventare un reato? Qualcuno pensa che parcheggiare male l’auto possa comportare come “punizione” solo una multa, ma non è così. Ci sono casi in cui si sconfina direttamente nel penale e dunque l’automobilista può incorrere in conseguenze particolarmente pesanti.
Sosta selvaggia: cosa significa?
Partiamo come sempre dalle basi e cioè dal definire cosa si intende in modo chiaro per sosta selvaggia. Le cronache locali spesso ci regalano articoli veramente divertenti (per modo di dire) su parcheggi assurdi o molto creativi che, però, non sono regolari. Pensiamo ad esempio a una piccola utilitaria parcheggiata su una rampa per disabili in occasione di una festa patronale.
Anche se ci strappano una risata amara, questi parcheggi sono definiti come sosta selvaggia. Ogni parcheggio che viene fatto in un posto che non è adibito ad area di sosta è a tutti gli effetti una sosta selvaggia. Quindi, le casistiche di sosta selvaggia sono tante quante le opere fantasiose degli automobilisti.
Normalmente, però, questi parcheggi assurdi non comportano problemi penali: in genere arriva una bella multa.
Quando la sosta selvaggia diventa reato?
Ci sono casi però in cui questi parcheggi “creativi” possono in teoria sconfinare nel penale. Facciamo un esempio concreto e neanche così lontano dalla realtà. Immaginate un condominio dove due condomini hanno da tempo degli screzi per vari motivi. Uno dei due, un giorno, decide che il secondo condomino non può uscire e gli blocca l’auto con la propria. A ogni richiesta di spostare l’auto, il primo condomino si rifiuta. Sapete cosa rischia il condomino che blocca l’altro? Una denuncia per violenza privata.
Parliamo di violenza privata anche quando si blocca un passo carrabile se il blocco viene eseguito con la finalità di danneggiare il proprietario e lo stesso vale per l’occupazione dello stallo per disabili.
Parliamo di interruzione di pubblico servizio se la sosta selvaggia è fatta, per esempio, sulle rotaie di un tram o quando un qualsiasi parcheggio creativo blocca autobus, ambulanze e ogni tipo di servizio di trasporto pubblico.
Queste ipotesi sono valide se l’automobilista è consapevole di essere d’intralcio. Se prendiamo l’esempio dell’ambulanza:
- ci può essere reato se l’auto blocca un’uscita o un ingresso riservato al 118;
- non c’è reato se parliamo di un generico parcheggio in doppia fila in una strada qualsiasi.
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