In questo articolo affrontiamo l’argomento del rifornimento metano self-service.
Prima del 20-04-2019 non era possibile attuare questa pratica. Bisognava ricaricare il serbatoio solamente in orari di apertura dei distributori. Ad oggi le dinamiche sono, appunto, cambiate.
Tuttavia, esistono alcuni vantaggi e svantaggi che analizzeremo insieme.
Come fare rifornimento di metano self-service
Se si vuol effettuare il rifornimento della propria auto alimentata a metano, allora bisogna seguire un corso. Questo si svolge telematicamente, oppure presso un distributore attrezzato. Non sarà necessario passare un esame per questo.
Tutti i gestori dei distributori con il servizio di ricarica metano devono obbligatoriamente garantire dei sistemi di assistenza 24/24. Questi sono collegati direttamente a un centralino il quale dovrà essere in grado di raggiungere il posto entro poco tempo. Questo servizio risulta essere a pagamento. Prima di poter eseguire il rifornimento self-service, quindi, sarà necessario attendere che il distributore specifico abbia attivato tale servizio di esistenza. In caso contrario non ci sarà alcuna possibilità di ricaricare il serbatoio a metano per conto proprio.
Rifornimento di metano self-service: vantaggi
Uno dei vantaggi principali di questa modalità di rifornimento è, in primis, quello economico.
Innanzitutto bisogna dire che il metano è un carburante dai prezzi bassi. Consente infatti di risparmiare non solo quando si fa il pieno, ma è anche in grado di produrre emissioni a basso impatto ambientale.
Ecco perché le vetture alimentate in questo modo sono ecologiche. Il grande pro è quello di un netto risparmio, rispetto altre automobili, quando si riempie il serbatoio, ma non solo.
Il bollo in questo caso, gode di una totale esenzione dal pagamento o della riduzione di circa il 75%. Altre tasse, invece, mentre altre tasse sono sensibilmente ridotte rispetto vetture alimentate da altre motorizzazioni.
Gli svantaggi
Per quanto riguarda gli svantaggi, sono gli stessi che hanno sempre reso un po’ scettici gli utenti nello scegliere questo genere di vettura.
I punti cardine dei contro sono legati al piacere della guida e alle prestazione dell’automobile.
Ci sono alcuni casi in cui i costruttori di macchine hanno cercato di appianare il più possibile tali “difetti”. Ad esempio, con l’introduzione del bi fuel, ovvero una miscela di metano e benzina. Oppure, l’uso di quest’ultima insieme al GPL.
Le prestazioni diminuiscono in quanto una vettura a metano prevede una serie di accessori che rendono più pesante l’auto che, di conseguenza, diventa meno funzionale su strada.
Manutenzione di un’auto a metano
In una vettura de genere, i costi di manutenzione sono più elevati rispetto la media.
Questo perché è necessario eseguire una specifica revisione che tiene in conto dell’omologazione delle bombole. Di fatto, quindi si tratta di una doppia manutenzione da eseguire periodicamente.
Ricordare inoltre che viaggiare per molti chilometri con questo tipo di alimentazione, potrebbe arrivare a seccare le zone limitrofe alle valvole, causandone delle bruciature. Gli impianti moderni riescono a evitare tutto questo in autonomia, utilizzando prima la benzina che lubrifica e poi, a motore caldo, passare al metano.