L’andamento del prezzo carburante è da giorni al centro dell’attenzione, ma ora la drammatica escalation di tensioni tra Hamas e Israele potrebbe innescare nuovi e più significativi rincari. Le conseguenze di questi nuovi sviluppi si ripercuotono già sulle quotazioni del petrolio e del gas, mettendo a rischio il leggero trend di ribassi recenti.
Prezzo carburante: attenzione alle guerre
Dopo l’attacco di Hamas e la risposta israeliana, i mercati petroliferi sono stati sconvolti. Il Brent, il punto di riferimento europeo per il prezzo del petrolio, è stato scambiato a circa 87,4 dollari al barile, ma durante le negoziazioni notturne ha raggiunto quasi i 90 dollari, quasi 5 dollari in più rispetto a venerdì. La situazione è simile anche per il gas, con i contratti ad Amsterdam che hanno registrato un aumento del 7%, superando i 41 euro.
Questi aumenti del petrolio stanno minacciando di invertire il trend di ribassi dei prezzi dei carburanti che aveva avuto inizio verso la fine di settembre. Questo calo era stato determinato da diversi fattori, tra cui una diminuzione delle quotazioni dei prodotti raffinati e il timore di una recessione imminente con conseguente calo della domanda.
Prezzo carburante in risalita
Tuttavia, il vento sta cambiando sui mercati petroliferi a causa degli eventi in corso in Medio Oriente. La situazione del Brent, il punto di riferimento europeo, è un chiaro indicatore di come la guerra in Medio Oriente stia influenzando i mercati petroliferi.
Nel frattempo, alcune compagnie petrolifere, come IP e Q8, hanno già ridotto i prezzi consigliati della benzina e del gasolio, cercando di tenere sotto controllo gli aumenti. Tamoil ha seguito con una riduzione di 2 centesimi per la benzina e di 4 centesimi per il diesel.
Tuttavia, le medie dei prezzi comunicati dai gestori mostrano che al self-service la benzina è venduta a 1,948 euro al litro, mentre il diesel è a 1,917 euro al litro. Al servito, la benzina costa in media 2,087 euro al litro, mentre il diesel è a 2,056 euro al litro.
Sulle autostrade, i prezzi sono leggermente più alti, con la benzina a 2,026 euro al litro e il diesel a 2,001 euro al litro. Il Gpl è a 0,718 euro al litro, il metano a 1,396 euro al chilogrammo e il Gnl a 1,285 euro al chilogrammo.
In breve, l’andamento dei prezzi dei carburanti è influenzato da molteplici fattori, tra cui le tensioni geopolitiche e l’equilibrio dei mercati petroliferi. I consumatori dovrebbero quindi rimanere vigili e monitorare attentamente l’evoluzione dei prezzi nei prossimi giorni.
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