Prezzi benzina in salita, ma vale anche per il gasolio: cosa sta succedendo? Se siete stati di recente presso il vostro distributore di fiducia, vi sarete accorti che il pieno è nuovamente ancora più caro. Non che fosse a buon mercato – giammai – ma negli ultimi tempi avevamo iniziato a respirare un po’ grazie alla diminuzione dei prezzi. Peccato che questa “luna di miele” sia stata molto breve.
L’escalation di aumenti è dovuta a due fattori
Il rialzo dei prezzi del carburante risale al mese di maggio, ma in queste ultime due settimane c’è stata un’escalation di aumenti. Ci sono due fattori che stanno influenzando questo innalzamento dei prezzi alla pompa. Intanto, l’Opec ha tagliato la produzione di greggio, e dunque con il taglio della produzione vi è stato un naturale innalzamento dei prezzi per il petrolio: il taglio della produzione è avvenuto qualche mese fa, ma gli effetti si sentono ancora adesso.
L’altro fattore si chiama Cina, alle prese con il post-pandemia. In Cina la ripresa sta avvenendo in maniera più lenta rispetto ad altri Paesi, tanto che alcune banche cinesi nazionali hanno deciso di tagliare le previsioni di crescita del Pil cinese del 2023. Quindi, a cascata hanno reagito i mercati che hanno di fatto rialzato le quotazioni petrolifere. A sua volta, la Cina ha reagito facendo scorta di greggio e carburanti, ma anche facendo un taglio ai tassi di interesse. E quindi, prezzi in su. Ovunque. Soprattutto in Italia.
Nel nostro Paese i rialzi si fanno sentire più che altrove perché è ormai da anni che il prezzo dei carburanti, soprattutto benzina, ha raggiunto prezzi folli. Il prezzo medio per la benzina al self service è intorno agli 1,847 euro; il gasolio ha un prezzo medio di 1,685 euro. Se andiamo sul servito, la benzina ormai si dirige a grandi passi verso i 2 euro al litro tondi-tondi (prezzo medio 1,985). I rialzi però non hanno colpito solo gasolio e benzina, ma anche il metano e il GPL. Visto e considerato che il carburante è sempre più caro, vi consigliamo la nostra guida per risparmiare benzina.
La storia dei prezzi benzina in salita
La storia dei rialzi dei prezzi della benzina è caratterizzata da vari eventi e fattori che hanno influenzato l’andamento dei costi del carburante nel corso dei decenni. Un momento significativo risale agli anni ’70, durante la crisi petrolifera del 1973. In seguito alla decisione dell’OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio) di aumentare i prezzi del petrolio e di limitare le esportazioni verso alcuni Paesi, si verificò una forte impennata dei costi della benzina in tutto il mondo. Questo evento causò gravi disagi economici e sociali, con ripercussioni che si fecero sentire per anni.
Un altro momento storico di rialzo dei prezzi della benzina si verificò negli anni ’90, durante la guerra del Golfo del 1990-1991. L’invasione del Kuwait da parte dell’Iraq portò a una significativa interruzione della produzione petrolifera nella regione e a un conseguente aumento dei prezzi del petrolio e della benzina.
Negli anni più recenti, vari fattori geopolitici, economici e ambientali hanno contribuito a innalzare i prezzi della benzina. Crisi politiche in Paesi produttori di petrolio, come la guerra civile in Libia del 2011, hanno determinato interruzioni nella produzione e instabilità dei mercati, con un conseguente aumento dei costi del carburante. Inoltre, eventi naturali come gli uragani che colpiscono le regioni petrolifere hanno causato danni alle infrastrutture e interruzioni nella produzione, portando a rialzi temporanei dei prezzi della benzina.
Infine, politiche di tassazione e normative ambientali hanno influenzato i costi della benzina nei diversi Paesi. Tasse più elevate e standard ambientali più stringenti possono contribuire a incrementare i prezzi del carburante, mentre politiche di incentivazione verso energie alternative e veicoli a basse emissioni possono avere un effetto contrario.