Adrian Newey ha confermato di aver declinato diverse offerte per lavorare in Formula 1 con la Ferrari. Piero Ferrari, vicepresidente dell’azienda, ha rivelato che la scuderia italiana ha cercato di convincere Newey a trasferirsi in Italia, ma il progettista britannico ha preferito rimanere in patria.
Newey in Ferrari: il no dell’ingegnere
“Ha detto di no a Luca di Montezemolo e Jean Todt”, ha dichiarato Ferrari. “Apparentemente non vuole spostarsi, gli piace restare in Inghilterra”. Nonostante l’attrazione per il prestigioso marchio italiano, Newey ha deciso di prolungare il suo contratto come direttore tecnico della Red Bull. Durante un’intervista con l’ex pilota di F1 Ivan Capelli a Sky Italia a Barcellona, Newey ha ammesso di essere stato tentato in passato di accettare l’offerta della Ferrari.
“Tuttavia, è stata una scelta molto difficile. I miei figli erano ancora piccoli e non volevo che dovessero cambiare scuola”, ha spiegato. Quando gli è stato chiesto se ora potrebbe essere tentato di trasferirsi alla Ferrari, Newey ha sorriso: “Onestamente, se fossi 20 anni più giovane”.
L’approccio lavorativo
Newey ha anche sottolineato il suo approccio di successo nel progettare vetture di Formula 1, cercando sempre di individuare le opportunità offerte dalle nuove regole e sfruttando le falle nel sistema normativo.
Inoltre, ha attribuito parte del successo attuale della Red Bull al pilota Max Verstappen, definendolo il “pilota prototipo perfetto” con un talento straordinario per il controllo dell’auto e un’innata abilità di guida.
“Quando è arrivato, commetteva molti più errori perché era molto giovane e spingeva sempre oltre i limiti. Ma ora è sicuramente diverso”, ha concluso Newey.