Il mercato automobilistico italiano ha aperto il 2025 con una flessione nelle immatricolazioni, confermando un trend che vede il settore ancora lontano dai livelli pre-pandemia. A gennaio 2025, infatti, sono state registrate 133.692 nuove immatricolazioni, segnando un calo del 5,9% rispetto allo stesso mese del 2024, quando le unità vendute erano state 142.010. Le previsioni per l’intero anno indicano un totale di circa 1.550.000 immatricolazioni, con una leggera contrazione dello 0,6% rispetto al 2024.
Nonostante il rallentamento del mercato, si conferma la forte crescita dell’elettrificazione, con le vetture ibride e full electric che guadagnano terreno rispetto alle tradizionali alimentazioni a benzina e diesel. Il dato più significativo riguarda proprio il calo del motore diesel, che perde oltre sei punti percentuali, a favore delle ibride, ora al 45% del mercato, e delle elettriche, che raggiungono il 5% delle immatricolazioni in Italia totali.
Immatricolazioni in Italia: il crollo di benzina e diesel, il boom delle ibride
La transizione energetica del settore automobilistico si riflette chiaramente nella ripartizione delle alimentazioni. Le vetture a benzina mantengono ancora una quota rilevante del 26,9%, ma registrano un calo di 3,3 punti percentuali rispetto a gennaio 2024. Ancora più marcato il declino del diesel, che scende al 9,3%, con una perdita di 6,5 punti percentuali.
Il segmento che beneficia maggiormente di questo spostamento è quello delle auto ibride, che rappresentano ormai quasi la metà del mercato (45,0%), in crescita di ben 7 punti percentuali rispetto all’anno precedente. All’interno di questa categoria, le mild hybrid dominano con il 33,5% delle immatricolazioni, mentre le full hybrid si attestano all’11,5%.
Le auto completamente elettriche (BEV) continuano il loro trend positivo, passando dal 2,1% al 5,0%, una crescita che dimostra un maggiore interesse da parte dei consumatori per la mobilità a zero emissioni. Anche le ibride plug-in (PHEV) guadagnano terreno, arrivando al 3,6%, rispetto al 2,8% di un anno fa. La somma di BEV e PHEV porta la quota delle vetture elettrificate (ECV) all’8,6%, un segnale di cambiamento nel mix di vendite.
Il GPL, invece, mantiene una posizione relativamente stabile con una quota del 10,2%, in leggero calo di 0,7 punti percentuali. Il metano, invece, scompare completamente dalle immatricolazioni, segnando un punto di svolta per questa alimentazione ormai in declino.
Il mercato si sposta verso i privati e cala il noleggio
L’analisi delle immatricolazioni in base alla tipologia di acquirente mostra un rafforzamento del peso dei privati, che salgono al 63,0% del totale, con un incremento di 1,9 punti percentuali. Questo dato evidenzia come le famiglie continuino a essere il principale motore delle vendite di auto in Italia, mentre il segmento delle flotte aziendali e del noleggio mostra segnali di contrazione.
Il noleggio a lungo termine, che negli ultimi anni aveva registrato una forte crescita, perde 1,6 punti percentuali, scendendo al 19,7%. Anche il noleggio a breve termine cala, passando dal 4,1% al 3,3%, probabilmente a causa di una minore domanda da parte delle società di autonoleggio.
Le autoimmatricolazioni, ovvero le vetture registrate dalle case automobilistiche e dai concessionari per il mercato dell’usato a km zero, rappresentano l’8,3%, con una crescita di 0,4 punti percentuali.
I SUV continuano a dominare il mercato
L’evoluzione del mercato italiano continua a premiare i SUV, a discapito delle tradizionali berline e station wagon. Nel segmento A, le berline sono in crescita con una quota del 12,2%, mentre i SUV raggiungono il 2,4%, dimostrando un aumento di interesse per i modelli più compatti.
Nel segmento B, il più importante per volumi in Italia, le berline perdono terreno e scendono al 17,6%, mentre i SUV crescono ancora, conquistando il 30,9% del mercato. Anche nel segmento C, le berline salgono al 4,6%, ma i SUV continuano a primeggiare con il 18,2%.
Nei segmenti superiori, la crescita dei SUV è altrettanto evidente. Nel segmento D, i SUV rappresentano il 6,1% delle immatricolazioni, mentre nel mercato alto di gamma si attestano all’1,6%, segnalando una tendenza che premia la versatilità e il design imponente di queste vetture.
Le station wagon, che un tempo dominavano il mercato italiano, si fermano al 2,6%, mentre i monovolume (MPV) raggiungono il 2,1%. Le vetture sportive, infine, rappresentano una nicchia dello 0,8%.
Emissioni di CO2 in calo, ma il grosso delle auto resta tra i 61 e i 135 g/km
L’aumento delle auto ibride ed elettriche sta portando a una graduale riduzione delle emissioni medie di CO2 delle auto nuove. A gennaio 2025, il valore medio registrato è di 116,9 g/Km, in calo del 4,9% rispetto allo stesso mese del 2024.
La distribuzione immatricolazioni in Italia per fasce di emissione mostra che la maggior parte delle vetture immatricolate rientra nella fascia 61-135 g/Km, con una quota del 68,2%. Le auto a basse emissioni tra 0 e 20 g/Km, ovvero principalmente elettriche, rappresentano il 6,6% del mercato, mentre quelle ibride plug-in nella fascia 21-60 g/Km si attestano all’1,9%.
Le vetture con emissioni tra 136 e 190 g/Km rappresentano il 19,3%, mentre quelle oltre i 190 g/Km hanno una quota del 2,1%, dimostrando come le auto ad alte prestazioni e con motori più potenti restino una fetta marginale del mercato.