Hai dei dubbi sull’immatricolazione auto estera? Niente paura: questa guida è fatta proprio per te: per toglierti ogni dubbio e per rispondere a tutte le tue domande, a cominciare dalla principale, cioè quella del costo.
Articolo aggiornato il 22/04/2024 con nuove informazioni e miglioramento del testo
Cos’è, normativa e sanzioni per mancata immatricolazione
Partiamo, come sempre, dalle basi: cosa si intende per l’immatricolazione di un’auto estera in Italia? Si tratta di un’evenienza che piano piano si è sempre più diffusa, ovvero l’acquisto di un’auto all’estero già immatricolata nello Stato di provenienza. Per portarla in Italia e circolare liberamente sul nostro territorio, bisogna procedere a una cosiddetta nazionalizzazione, cioè a una nuova immatricolazione.
In questo modo, cioè con la nazionalizzazione, iscriviamo l’auto al PRA italiano e dunque l’auto diventa italiana a tutti gli effetti. Perché bisogna farlo? Perché i veicoli stranieri che circolano per più di 12 mesi sul territorio nazionali devono essere immatricolati in modo obbligatorio: lo sancisce l’articolo 132 del Codice della strada. C’è anche una norma anti furbetti: se il proprietario è residente in Italia, il veicolo con targa straniera può circolare al massimo per 60 giorni.
Per i trasgressori ci sono delle sanzioni:
- ritiro della carta di circolazione
- sanzione da 711 a 2.848 euro
- sequestro amministrativo del veicolo che, dopo 180 dalla mancata immatricolazione, diventa confisca amministrativa.
Attenzione: se vivi all’estero, con regolare residenza, e usi la tua auto immatricolata all’estero in Italia ricorda che secondo l’articolo 133 del Codice della Strada devi mettere, nella parte posteriore, la sigla distintiva dello Stato di origine.
Puoi approfondire il tema leggendo Immatricolazione auto: di cosa si tratta, tempi e costi
Come si immatricola un’auto estera?
Ci sono due modi per immatricolare un’auto già immatricolata all’estero:
- procedendo con una richiesta allo Sportello Telematico dell’Automobilista tramite soggetti accreditati;
- recandoti alla Motorizzazione e iscrivendo direttamente l’auto al PRA.
Se optate per la Motorizzazione, ci sono alcuni passaggi necessari da seguire. In primis si fa una verifica preliminare dell’auto per capire se è idonea alla circolazione, si controllano i documenti e si verificano anche le sue caratteristiche tecniche, non manca nemmeno il controllo dell’IVA. Superata l’idoneità, la Motorizzazione rilascia il certificato di circolazione: entro 60 giorni l’auto va iscritta al PRA.
Per l’iscrizione al PRA sono necessari:
- documenti del proprietario (copia documento di identità, copia codice fiscale, dichiarazione di proprietà con firma autenticata da notaio se l’intestatario è il proprietario estero oppure atto di vendita con firme autenticate se i proprietari sono diversi);
- Modello NP2D debitamente compilato;
- copia della carta di circolazione;
- certificato di conformità europeo.
Alla fine della procedura verrà rilasciato il documento unico di circolazione e di proprietà, nonché la targa.
Per la procedura attraverso lo STA, invece, servono i seguenti documenti:
- documenti del proprietario;
- Modello NP2D se c’è un atto di vendita
- dichiarazione di conformità europeo con l’omologazione italiana;
- carta circolazione estera (per le auto usate)
- Modello NP2C
- Modulo TT2119 compilato.
Quanto costa?
In linea generale, non è una procedura particolarmente costosa. I costi possiamo suddividerli così:
- IPT (Imposta Provinciale di Trascrizione): varia in base alla provincia e alla potenza del veicolo
- Emolumenti ACI: € 27,00
- Diritti DT: € 10,20
- Bollo carta circolazione: € 32,00
- Imposta di bollo per l’iscrizione al PRA: € 9,00
- Costo rilascio targa: variabile
- Spese per la prova di conformità: variabili in base al laboratorio
- Eventuali spese di agenzia per pratiche telematiche
Vantaggi
I vantaggi dell’immatricolare un’auto estera sono essenzialmente due:
- prezzo minore: in qualche caso le auto estere, soprattutto quelle usate, possono essere acquistate a un prezzo inferiore rispetto alle auto immatricolate in Italia. Questo può dipendere da diversi fattori, come il modello, l’anno di immatricolazione, il chilometraggio e il paese di provenienza;
- più scelta: non tutti i modelli sono venduti in tutti i mercati, ergo il mercato estero offre una più ampia varietà di modelli e versioni rispetto al mercato italiano. Ciò significa che è possibile trovare auto che non sono disponibili in Italia o che sono disponibili solo in versioni più costose.
Consigli utili e altre cose da sapere
Potete consultare il sito del Ministero dei trasporti per ulteriori informazioni e potete chiedere aiuto a un’agenzia pratiche auto. E’ possibile chiedere una targa provvisoria per circolare durante la procedura di immatricolazione. Non dimenticare di assicurare il tuo veicolo e ricordati che deve fare le revisioni periodiche come tutti gli altri.
Casi particolari
Ci sono almeno tre casi particolari per i quali l’immatricolazione auto estera può seguire una via diversa:
- Veicoli nuovi provenienti da UE o Spazio Economico Europeo: la procedura è semplificata e non richiede la prova di conformità.
- Veicoli usati provenienti da UE o Spazio Economico Europeo: la procedura è simile a quella standard, ma è necessario presentare anche il Certificato di Conformità Locale (COC Locale).
- Veicoli provenienti da paesi extra UE: la procedura è più complessa e richiede l’omologazione del veicolo da parte del Ministero dei Trasporti.
Attenzione all’RCA, approfondisci su: Auto senza assicurazione: rischi e normativa