Hamilton e il nuovo software Ferrari: dal volante alla mente, l’adattamento continua

Lewis Hamilton introduce un software personalizzato sul volante Ferrari SF-25. Più dati, ergonomia rivista e filosofia Mercedes per adattarsi al meglio al mondo del Cavallino.

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Il percorso di adattamento di Lewis Hamilton al mondo Ferrari continua a piccoli ma significativi passi. Dopo la prima pole e la vittoria nella Sprint in Cina, seguite dalla controversa squalifica nella gara principale, il sette volte campione del mondo non ha perso tempo nel lavorare sull’ottimizzazione della SF-25 secondo le sue esigenze. Il cuore di questo lavoro si trova proprio tra le sue mani: il volante, completamente rivisto sia a livello hardware che software.

Dalla Mercedes alla Ferrari: la filosofia dei dati per Hamilton

Hamilton ha chiesto e ottenuto la realizzazione di un nuovo software per il display del volante, un’interfaccia digitale più ricca e orientata a un controllo totale della vettura. Un sistema che ricalca la logica Mercedes, dove l’inglese ha gareggiato per oltre dieci anni. L’obiettivo? Ricreare gli automatismi che lo hanno reso vincente, anche nel cuore pulsante della sua nuova monoposto.

Il nuovo layout sul display del volante Ferrari offre più informazioni rispetto a quello del compagno Charles Leclerc. Accanto ai classici indicatori come velocità, marcia e delta tempo, sono ora visibili mappature motore (ENG) e livelli del sistema ibrido (SOC), parametri che in precedenza non erano visualizzati in gara.

Ispirazione Mercedes: gestione ibrida e visualizzazione dati

In Mercedes, Hamilton era abituato a utilizzare un sistema centralizzato, dove molte funzioni venivano gestite da soli tre manettini, incluso lo storico “STRAT” in basso a sinistra. Questo elemento gestiva le modalità di utilizzo della power unit, mostrate a schermo in una logica semplice e chiara.

In Ferrari, invece, la gestione è più complessa: ENG e SOC sono separati, e vi è anche un selettore rapido centrale per cambiare le modalità operative della vettura (tra cui RACE, BOX, PSH, FOR, ecc.). Hamilton ha quindi richiesto che la visualizzazione di ENG e SOC fosse integrata direttamente nel display principale, come accadeva con Mercedes, per avere sempre sotto controllo le impostazioni.

Anche la posizione fisica dei selettori è cambiata. Tradizionalmente, in Ferrari il selettore SOC è posizionato in alto, accanto allo schermo. Hamilton ha preferito spostarlo in basso, seguendo l’ergonomia Mercedes, dove i selettori superiori sono riservati a freno, differenziale e bilanciamento della vettura.

Multi-funzionalità avanzata: nasce una Ferrari più “Hamilton-centrica”

Un’altra novità introdotta da Hamilton è la visualizzazione del selettore “Multi” sul display. In Ferrari, questo manettino si trova in basso ed è solitamente usato per funzioni secondarie. Il britannico ha richiesto che anche queste impostazioni siano visibili a schermo, per avere una lettura immediata e intuitiva dell’intera configurazione della vettura.

Si tratta di un approccio completamente differente da quello adottato da Leclerc, che predilige una schermata più semplice e utilizza una visualizzazione a più livelli, accedendo a dati aggiuntivi solo in punti specifici del giro, come il passaggio sul traguardo. Hamilton, invece, vuole tutto e subito, per poter gestire ogni dettaglio in tempo reale.

Ergonomia e comfort: la SF-25 diventa “su misura”

Il nuovo software è solo una parte della trasformazione. Il team di Maranello ha anche modificato fisicamente il volante della SF-25, adattandolo alla mano di Hamilton. Sono stati introdotti nuovi comandi per frizione e cambio, progettati per replicare la sensazione che il britannico aveva nella sua W13.

Queste modifiche rientrano in una strategia precisa: mettere il pilota nella condizione ottimale, anche attraverso la memoria muscolare e gli automatismi. Dettagli apparentemente marginali, ma fondamentali in un campionato dove i decimi di secondo fanno la differenza.

Software e strategia: la sinergia tra uomo e macchina

Il lavoro sul software e sull’interfaccia di comando dimostra ancora una volta quanto l’interazione tra pilota e vettura sia diventata centrale in Formula 1. Lontani anni luce dalla semplicità dei volanti degli anni 2000, oggi un pilota come Hamilton cerca nella tecnologia un’estensione del proprio pensiero.

Con questo nuovo sistema, il britannico non solo si avvicina a una Ferrari più “familiare”, ma contribuisce attivamente all’evoluzione dell’intero team. La SF-25, infatti, è in continua crescita e anche grazie a questi dettagli potrà aspirare a diventare una seria contendente per il titolo.

Un adattamento continuo, una visione chiara

Hamilton ha già dimostrato che l’adattamento alla Ferrari non è una semplice transizione, ma un processo profondo, fatto di tecnica, metodo e consapevolezza. Dopo anni di successi con Mercedes, il sette volte campione è determinato a modellare la SF-25 secondo la sua filosofia di guida.

Questo nuovo software ne è la prova concreta. E anche se il debutto è stato contraddistinto da luci e ombre, il segnale è chiaro: Hamilton è pronto a portare innovazione e visione in Ferrari. Un dettaglio alla volta.

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