Il campionato 2025 ha confermato ancora una volta quanto la Ferrari in F1 sia in ritardo rispetto ai principali contendenti al titolo. Il quarto posto di Charles Leclerc a Suzuka, con un distacco di 16 secondi da Max Verstappen, ha acceso il dibattito all’interno della Scuderia. Da una parte c’è la determinazione del pilota monegasco, convinto della necessità di apportare modifiche tecniche immediate, dall’altra la strategia più riflessiva del team principal Frédéric Vasseur, che predilige prima una comprensione approfondita del potenziale della monoposto prima di qualsiasi aggiornamento.
Nonostante i 18 punti conquistati in Giappone, il bilancio stagionale rimane ancora sotto le aspettative. Il doppio dei punti rispetto ai GP precedenti di Melbourne e Shanghai è un dato che, seppur positivo, non può far dimenticare il gap prestazionale con Red Bull e McLaren, oggi autentiche dominatrici della griglia.
Ferrari in F1, il punto di vista di Leclerc: aggiornare subito
Il pilota vede i limiti attuali della SF-24
Charles Leclerc ha raccontato un weekend a due facce. Da una parte la soddisfazione per aver spremuto il massimo dalla macchina in qualifica e in gara, dall’altra l’amara constatazione che non basta per salire sul podio. “È stata una gara un po’ solitaria – ha dichiarato Leclerc – il quarto posto non può soddisfarci, ma abbiamo imparato molto dal lavoro fatto sul set-up. Dobbiamo restare concentrati e non affrettare le decisioni, anche se i primi della classe hanno ancora un buon vantaggio in termini di passo gara”.
Le parole del monegasco sembrano indicare che, secondo lui, la SF-24 ha già raggiunto il proprio limite prestazionale con l’attuale configurazione. La richiesta è chiara: servono aggiornamenti aerodinamici e tecnici per provare a colmare il divario. Un punto di vista che apre una crepa interna rispetto alla linea dettata dal muretto.
Vasseur frena: “Prima conoscere il potenziale della monoposto”
Strategia di medio periodo per evitare errori di valutazione
Il team principal Frédéric Vasseur, però, mantiene un approccio più razionale e graduale. Secondo il francese, è ancora presto per avviare un’ondata di aggiornamenti tecnici: “Stiamo faticando su alcuni aspetti, ma prima dobbiamo capire dove intervenire. Conoscere l’equilibrio della monoposto e lavorare sulla gestione delle gomme è la priorità”, ha affermato a fine gara.
Vasseur richiama anche l’esperienza della stagione precedente, in cui Ferrari era distante sei decimi in media dai leader, ma grazie a un lavoro metodico era riuscita a recuperare terreno nel corso del campionato. L’idea è quella di mantenere lo stesso approccio: niente panico, ma ottimizzazione del pacchetto esistente e sviluppo mirato solo su aree ben identificate.
“Non importa il divario attuale, ciò che conta è lavorare per migliorare il potenziale complessivo della vettura. L’estrazione del potenziale è il nostro focus in questo momento”, ha sottolineato il team principal.
Il passo gara che manca: numeri e confronti della Ferrari in F1 2025
Un distacco evidente dai top team
A Suzuka, la Ferrari ha dimostrato di non avere il passo per lottare contro Red Bull e McLaren, ma ha comunque mostrato segnali incoraggianti nel tenere a bada le Mercedes. Il risultato ottenuto da Leclerc, quarto, e il buon lavoro in qualifica rappresentano un passo avanti, ma non bastano.
Il distacco di 16 secondi da Verstappen al termine dei 53 giri è un dato emblematico. Se si aggiunge che Hamilton ha concluso settimo, dopo essere partito ottavo, superando solo Hadjar, si capisce come la Ferrari abbia avuto una performance complessiva simile a quella delle Frecce d’Argento, senza però mai poter pensare al podio.
Il nuovo asfalto di Suzuka, meno aggressivo del previsto sugli pneumatici, ha appiattito le differenze strategiche tra mescole medie e hard, impedendo a Leclerc e Hamilton di capitalizzare sugli approcci diversi adottati in partenza.
Strategia Ferrari: servono aggiornamenti o comprensione?
La divergenza interna può diventare un’opportunità
La differenza di visione tra Leclerc e Vasseur riflette un dilemma classico in F1: intervenire subito con aggiornamenti rischiosi o aspettare, ottimizzando la base tecnica. L’una non esclude l’altra, ma sarà fondamentale che il team mantenga unità d’intenti per non disperdere energie preziose.
La sensazione è che entrambi abbiano ragione: Leclerc ha il polso della pista e percepisce i limiti della monoposto in gara, mentre Vasseur ragiona in ottica evolutiva, basandosi su dati e modelli di sviluppo. La soluzione più efficace potrebbe essere una via intermedia, con aggiornamenti progressivi a partire dai prossimi GP di Bahrain e Arabia Saudita, dove le caratteristiche dei circuiti offriranno nuovi spunti di analisi tecnica.
Cosa serve davvero alla Ferrari per recuperare?
Le aree chiave da migliorare
Per recuperare terreno in classifica costruttori e piloti, la Ferrari deve agire su più fronti:
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Affinamento del bilanciamento aerodinamico per adattarsi meglio a ogni circuito
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Gestione ottimizzata delle gomme, ancora punto debole nelle fasi centrali di gara
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Miglioramento della trazione in uscita di curva, dove Red Bull eccelle
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Aggiornamenti mirati all’aerodinamica posteriore per aumentare la velocità in rettilineo
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Evoluzioni software per ottimizzare il sistema di recupero energetico (ERS)
Se il team riuscirà a coniugare la visione strategica di Vasseur con l’urgenza agonistica di Leclerc, potrà rilanciare la propria stagione già nelle prossime settimane.
Prossime tappe decisive
Il calendario offre ora due occasioni importanti per valutare i primi cambiamenti: GP del Bahrain e GP dell’Arabia Saudita. Circuiti molto diversi tra loro, che potranno fornire risposte concrete su quale sia la strada più efficace per ridurre il gap da Red Bull e McLaren.
Con un Leclerc in forma, un team tecnicamente solido e un approccio più coeso, la Ferrari ha le carte per rialzarsi. Ma la pazienza, come sempre in Formula 1, dovrà andare a braccetto con la determinazione. E i prossimi Gran Premi diranno se a Maranello hanno trovato la giusta formula.