Eliška Junková è un’icona per il mondo dell’automobilismo. Correva con la Bugatti negli anni ’20 e ha segnato un pezzo di storia in quanto è stata la prima donna ad aver disputato e vinto un Grand Prix. Sfidando le convenzioni di allora, sotto il regime comunista è stata una delle prime donne ad ottenere la patente di guida.
Eliška Junková alla tenera età di soli 16 anni iniziò a lavorare presso una banca locale di Praga (Prague Credit Bank), nella filiale di Olomouc. Eliška Junková era in grado di parlare più lingue straniere affinate dalla sua volontà di viaggiare il mondo. Durante la sua esperienza in banca incontrò il giovane banchiere Vincenc “Čeněk” Junek, un po’ più grande di lei, che col tempo divenì il suo compagno.
La storia della regina del volante
Il vero nome di Eliška Junková era Alžběta Pospíšilová: l’ha cambiato dopo essersi sposata con il marito. È nata il 16 novembre del 1900 in Cecoslovacchia, Moravia. Dopo la prima guerra mondiale, ha trovato lavoro presso una banca grazie alla sua conoscenza delle lingue.
Allora aveva solo 16 anni e ha conosciuto quello che poi diventerà il suo primo marito, lo stesso che la introdurrà al mondo dell’automobilismo. Di nascosto, lei prende lezioni di guida e riuscirà, successivamente, a prendere la patente. I due si sposano nel 1922 e lo stesso anno Čeněk inizia a gareggiare con le auto da corsa. La Junková è il suo meccanico ufficiale, ma ben presto lui si rompe una mano e non è in grado di poter competere.
Ecco che, nel 1923, la moglie prenderà il suo posto, ma avrà comunque il marito al suo fianco e sarà al volante di una Bugatti Type 30. Successivamente gareggerà da sola, riportando una serie di successi.
Eliška Junková e l’amicizia con Bugatti
Nel 1925, per festeggiare, i due sposi automobilisti decidono di comprare una seconda auto da corsa firmata Bugatti. È questo il periodo in cui entrano in amicizia col produttore delle vetture.
Dall’anno successivo, colei che chiamavano Smisek per il suo sorriso, ha gareggiato da sola in tutta Europa, guadagnandosi anche il soprannome di “Regina del volante”.
Il marito le faceva da accompagnatore e meccanico, ma non gareggiava insieme a lei.
La fine della carriera
Nel 1928, Čeněk morì sul colpo durante una gara. Questo fatto colpì talmente tanto la donna pilota da spingerla a ritirarsi dal settore. Si risposò diversi anni più tardi, con uno scrittore, e riprese a dedicarsi alla sua passione prima delle auto: il viaggiare. La tenacia della donna e il suo grande talento le hanno permesso di tenere testa ai più grandi piloti di allora. Le vetture con cui ha guidato principalmente sono state quelle della Bugatti, tanto che ormai sia i suoi avversari che il mondo dell’automobilismo la identificava con questo marchio.
Addirittura, ha scritto una biografia incentrata sulla casa di produzione che le ha consentito di vincere e farsi strada in un mondo dominato esclusivamente dagli uomini.