Common rail: un’idea che ha rivoluzionato i motori diesel. Conosciamo meglio questo sistema tecnologico che è stato inventato in Italia ed è stato poi perfezionato da un’altra azienda e che, dopo essere approdato nel mercato nel 1997, ora si trova in tantissimi motori diesel grazie ai suoi vantaggi.
Common Rail: vantaggi e svantaggi
Prima di entrare nel cuore della questione e di spiegare cosa è effettivamente questo sistema, parliamo un po’ dei suoi pregi e dei suoi difetti, cioè dei vantaggi e degli svantaggi.
I pro superano i contro, questo bisogna dirlo. Il Common rail rende i motori diesel più efficienti nell’uso del carburante e molto più eco-compatibili. Inoltre, rende questo tipo di motori molto più silenziosi. Importanti anche i vantaggi sulla coppia, che è più alta, e sulla potenza.
E gli svantaggi? Come ogni cosa, anche il common rail ha qualche svantaggio. Intanto è molto sensibile alla qualità del carburante: scordatevi di rifornire la vostra auto con carburanti di scarsa qualità. Ne consegue che gli iniettori sono più sensibili alle impurità. E ancora: riparazioni più care e un po’ più complesse. Infine, i filtri del carburante devono essere sostituiti più spesso.
Chi ha inventato il Common rail?
Come detto poco sopra, il common rail nasce in Italia dall’intuizione di un’eccellenza nostrana: è stato il fisico italiano Mario Ricco a inventarlo e proprio per questo ha ricevuto una laurea honoris causa in ingegneria meccanica all’Università di Perugia. La sua intuizione è poi diventata un’idea più concreta con la Fiat, negli anni ’90, che all’epoca era costituito da Magneti Marelli, Centro ricerche Fiat ed Elasis. La produzione, con l’industrializzazione concreta, è stata poi gestita da Bosch.
Cos’è il Common rail?
Sostanzialmente si tratta di una modifica al sistema di alimentazione dei motori diesel che li ha resi molto più efficienti. In concreto, questo sistema ha portato alla diminuzione del rumore del motore, all’aumento della potenza e alla significativa riduzione dei consumi (12%). La massima efficienza di questo sistema si ottiene con motori con cilindrata superiore ai 2000 cc perché ha bisogno di più energia.
Come funziona?
Veniamo ora al funzionamento di questo sistema nato dalla genialità italiana. Il sistema collega una serie di iniettori controllati elettronicamente ad una pompa ad iniezione ad alta pressione. Quindi, il gasolio – che attende di essere consumato all’interno del serbatoio – viene chiaramente aspirato dall’elettropompa, la quale a sua volta invia il carburante ad un’altra pompa ad altra pressione. Chiaramente, per evitare problemi al motore, il carburante viene filtrato per evitare contaminazioni da eventuali impurità presenti. Il diesel raggiunge ad alta pressione gli iniettori che, a loro volta, lo inviano dentro le camere di combustione. Se avanza del carburante, torna nel serbatoio. Come si regola la quantità di carburante da inviare alle camere di combustione? E’ il conducente che la regola tramite l’uso dell’acceleratore. Chiaramente a fare i calcoli è la centralina.