Anche il carburatore è una delle componenti fondamentale del motore dell’autovettura e ricopre una funzione estremamente importante. Impariamo a conoscerlo e a capire quando ha bisogno di manutenzione.
Come ogni componente dell’auto, anche questo risulta indispensabile per il corretto funzionamento del motore. Ogni parte, anche la più piccola, gioca un ruolo fondamentale in tutto quel meraviglioso ingranaggio meccanico che è il motore a scoppio.
Una tecnologia per così dire “datata” che ha raggiunto livelli di eleganza ingegneristica davvero notevoli. In tutta questa meraviglia della tecnica – per capirla davvero bisogna assistere allo smontaggio e al rimontaggio di un motore – il componente di cui andremo a parlare svolge un ruolo quasi da “direttore d’orchestra” di quella danza ritmica compiuta dai pistoni nelle camere di combustione.
Il carburatore: il direttore d’orchestra del motore
Si tratta di un dispositivo che ha la funzione di aggiungere dell’aria al carburante e che trasforma tale miscela in gas. E’ importante dire che non tutti i motori hanno il carburatore: il motore che non ha questo dispositivo è a iniezione. La sua posizione è all’interno dell’impianto di alimentazione dove miscela aria e carburante: in questo tipo di propulsori, il carburatore è il cuore del sistema di alimentazione.
A livello pratico come funziona il carburatore? Tale dispositivo polverizza il carburante – che arriva sotto forma di liquido – e lo miscela con l’aria, trasformando il tutto in un gas. In questo processo è molto importante la con la quale il carburante entra nel condotto per mescolarsi con l’aria: l’arrivo del carburante, poi, è controllato da una sorta di “galleggiante” che ne regola il flusso in modo da mantenere costante il cosiddetto “carico idrostatico”.
Per capire meglio come funziona, partiamo dal com’è fatto: il dispositivo è composto da un tubo orizzontale che è accompagnato da una camera di carburazione e una vaschetta alimentata dal miscelatore. All’estremità della camera di carburazione vi è il filtro dell’aria che, ovviamente, filtra l’aria e trattiene eventuali particelle “esterne”. Qui si trova anche la valvola a saracinesca e poi, sotto, uno “spillo” che ha il compito di chiudere o aprire uno “spruzzatore” che a sua volta è immerso nel carburante.
Adesso che sappiamo a grandi linee com’è fatto, ecco il funzionamento. Nel condotto principale, costruito seguendo le regole del cosiddetto Condotto di Venturi (altrimenti detto “diffusore“), si forma una corrente d’aria che genera una depressione. Tale depressione permette l’aspirazione del carburante nel condotto. Il carburante viene poi polverizzato e viene creata la miscela con l’aria: la miscela passa nella camera di scoppio. A regolare la combustione sarà un foro, calibrato appositamente, che si chiama getto.
Carburatore: problemi e manutenzione
Quando si usa molto l’auto va da sé che ogni componente viene sottoposto ad usura e questo significa che bisogna stare molto attenti alle manutenzioni ordinarie e straordinarie. Uno degli aspetti che bisogna tenere sempre in considerazione è la pulizia dei filtri, in particolare quelli che si occupano del carburante. La benzina e il diesel, per quanto siano prodotti raffinati, hanno sempre delle impurità che i filtri raccolgono.
Se i filtri non vengono puliti regolarmente, l’efficienza del motore cala. Uno degli effetti principali è la riduzione del flusso di carburante all’interno del carburatore. Se c’è un problema di questo tipo è abbastanza semplice accorgersene: si hanno delle difficoltà nella fase di accensione del motore e durante la marcia l’andatura non è costante. Il consiglio, per i motori con carburatore, è di cambiare i filtri ogni 15.000/20.000 km.