Nel nostro Paese aumenta sempre di più la vendita di Auto elettriche. Purtroppo però, ci sono ancora troppi pochi punti di ricarica pubblica: secondo l’Anfia, l’Italia è al sesto posto in Europa per il numero di colonnine per la ricarica delle EV ogni 100 km. È vero però che sono diverse le aziende che si stanno muovendo per risolvere la questione. Una di queste è Enel X che, entro il 2024, vuole arrivare a gestire più di 135.000 punti di ricarica elettrica, sia privati che pubblici, su tutto il nostro territorio Eni, invece, ha dichiarato di voler essere presente in Europa con 31.000 colonnine elettriche per il 2030.
Il PNRR prevede nuovi fondi per le colonnine
Secondo la Manovra 2021, si sarebbe dovuta accelerare la presenza di colonnine elettriche presenti lungo le autostrade nazionali. Purtroppo però ci sono stati dei ritardi burocratici che non hanno permesso un’adeguata elettrificazione delle aree di servizio.
Il nostro Paese, però, non si può permettere di temporeggiare ancora su questa situazione. Ecco che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede di installare più di 20 mila punti di ricarica fast e super-fast per il 2026. Per questa operazione, il Governo si è impegnato a stanziare 740 milioni di euro.
Secondo quanto previsto, entro giugno del 2030 bisognerà definire i contratti per 2.500 stazioni di servizio presenti in autostrada. Per la città il numero ammonta a 4.000. Sia nei contesti urbani che in autostrada, le colonnine dovranno essere installate entro e non oltre il 2024. per dicembre dello stesso anno bisognerà definire altri contratti per 5.000 punti di ricarica nelle autostrade e più di 9 mila per i centri urbani. Se questo non dovesse accadere, l’Italia potrebbe perdere una grossa fetta delle risorse del Recovery.
Ricarica auto elettriche: meglio pubblica o domestica?
Sicuramente, ad oggi, è più conveniente ricaricare la propria vettura a zero emissioni dentro le mura domestiche.
L’energia elettrica in casa ha un costo di circa 0,30 euro per ogni kWh. L’unico svantaggio è che questa modalità di ricarica richiede più tempo.
C’è da tenere in conto che, se si possiede una wallbox potente sui 3,7 kW e 7,4 kW potrebbe avere bisogno di 5, massimo 12 ore per completare una ricarica.
Per la ricarica tramite colonnine pubbliche, il costo è variabile e dipende dai gestori e dalla tipologia. Quelle che prevedono il sistema di ricarica tramite corrente alternata potente fino a 22 kW, hanno un costo di circa 0,40 euro per ogni kWh.
Quelle che invece prevedono la ricarica tramite corrente continua con potenza massima di 50 kW, costano in media 0,50 euro per kWh.
Si arriva fino a 0,79 euro se si va presso i punti di ricarica a corrente continua dalla potenza massima di 350 kW.
Il grande vantaggio delle colonnine pubbliche, quindi, non sta nel costo, bensì nella velocità di ricarica. Una EV potrà fare il “pieno” di energia in meno di mezz’ora.