Arriva un allarme da parte di ACEA, ovvero l’associazione europea dei costruttori di automobili per quanto concerne l’adozione dei nuovi parametri auto Euro 7.
Secondo ACEA l’adozione del nuovo regolamento Euro 7 al momento ha dei problemi fondamentali che si possono riassumere in tre macro gruppi:
- I tempi
- tipologie di autovetture coinvolte
- chiarezza del regolamento
Il regolamento Euro 7 dovrebbe infatti prevedere tutti i limiti riguardanti le emissioni dello scarico delle vetture di nuova generazione con motori a combustione interna.
La proposta del regolamento Euro 7 venne fatta nel mese di giugno 2021 e riguarda le vetture che verranno prodotte durante l’anno 2025/2026 ma al momento da Bruxelles non si è saputo più nulla su circa ulteriori dettagli normativi che i costruttori dovranno adottare per adeguarsi. Infatti il problema principale riguardano i:
- nuovi valori limite da non superare
- Procedure dei test di omologazione da eseguire
Nuovi standard Euro 7
Acea ha appunto sottolineato che la commissione Europea ha posticipato ulteriormente le date per decidere gli standard sopracitati in modo più preciso, posticipando tale incontro al 5 aprile 2022 ma, il problema principale riguarda le tempistiche troppo brevi che non permetterebbero ai costruttori di adeguarsi a tutte le normative nei tempi prestabiliti.
Infatti in una comunicazione alla Commissione Europea del giugno 2021, ACEA ha suggerito un approccio per proposte Euro 7/VII in un unico passaggio che sia proporzionale a quanto necessario per contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal.
Si tratta di normative distinte Euro 7 ed Euro VII (che affrontano le caratteristiche delle autovetture e dei furgoni leggeri, nonché quelle dei veicoli commerciali pesanti), ciascuna delle quali fa parte di un pacchetto integrato e coerente costruito su tre pilastri:
- Un ambizioso orizzonte temporale 2025/2026
- Sfidare riduzioni del 50% nei criteri chiave dei limiti di emissione di inquinanti (questi richiederanno sforzi di ricerca e sviluppo e modifiche hardware per i nuovi veicoli)
- Modifiche minime alle attuali procedure di prova Euro 6/VI ben funzionanti per garantire che l’ambizioso calendario possa essere rispettato
La prima motivazione di questo approccio era incoraggiare i co- legislatori a raggiungere rapidamente un accordo nel 2022, consentendo di concentrare e attuare rapidamente eventuali misure tecniche aggiuntive successive (atto delegato). Ciò avrebbe fornito chiarezza al settore e il tempo necessario per le future modifiche alla pianificazione e all’ingegneria.
Per le case auto, questo ritardo comporta un’agenda difficile da seguire anche perché gli obiettivi che riguarda i nuovi limiti Euro 7 sono sfidanti.
In aggiunta c’è anche il tema da discutere sull’effettiva efficacia nel diversificare i livelli di emissioni allo scarico tra gli autoveicoli e i mezzi di trasporto pesanti.
Cosa vogliono le case automobilistiche?
Tutti i costruttori automotive, domandano a Bruxelles di essere più chiari e più rapidi a comunicare le regole che riguardano i parametri Euro 7. Affinché possano investire le risorse nella ricerca e sviluppo per rientrare nei parametri stabiliti.
L’obiettivo dell’Unione Europea è quella di abbassare ulteriormente i valori inquinanti arrivando a raggiungere la soglia del Carbon-Neutral e affiancare l’elettrificazione delle auto per raggiungere nel 2050 l’obiettivo “Zero Combustibili fossili”.
Che cosa ha proposto Acea su Euro 7?
Acea ha proposto una tabella dettagliata in merito agli obiettivi raggiungibili nel breve periodo.
La variabile usura dei freni
Secondo Acea c’è ancora del lavoro da fare per raccogliere i dati sulle prestazioni dell’usura dei freni. I dati sarebbero utili per stabilire una proposta ragionevole per i limiti di usura dei freni, almeno per auto e furgoni.
L’impostazione dei futuri limiti di usura delle particelle dei freni deve tener conto di tutti i segmenti della flotta che verrebbero trattati così come per gli aspetti della sicurezza dei freni e l’influenza di altra tecnologia come i sistemi di frenata rigenerativa.
Una volta che le procedure di prova saranno state sviluppate e avranno dimostrato di essere rappresentativi per l’intero sistema frenante. I requisiti sulle emissioni di usura dei freni possono essere stabiliti tramite il regolamento UNECE.