Sei curioso di conoscere tutte le novità 2021 dei blocchi delle diesel? Qui di seguito potrai trovare tutte li informazioni sull’argomento!
Come si sa già da tempo, le auto endotermiche alimentate a gasolio sono risultate essere molto inquinanti per l’ambiente. Ecco che, di conseguenza, le case produttrici di automobili hanno scelto di limitarne la produzione, puntando su altri tipi di alimentazione. Tra queste, già da diverso tempo, stanno avendo sempre più successo sia le motorizzazioni ibride che quelle elettriche al 100%.
Per quanto riguarda le vetture che montano i motori a gasolio, non ne è stata limitata solamente la produzione, ma anche la circolazione all’interno dei centri abitati.
Vediamo qui di seguito tutte le novità del 2021 che hanno a che vedere con i blocchi delle auto a diesel.
Blocchi delle Diesel e rispetto per l’ambiente
Di seguito troverai tutte le informazioni inerenti alle novità 2021 dei blocchi delle Diesel. Queste vetture sono state infatti riconosciute come particolarmente inquinanti ed è proprio per questo motivo che la loro produzione è stata limitata. Ad oggi si prediligono sempre più le vetture a emissioni zero ed ecologiche.
Vediamo insieme di approfondire questo argomento e informare su tutti i cambiamenti che sono stati effettuati a partire dall’anno appena passato, il 2021.
Blocchi delle Diesel e il Covid-19
Durante il periodo più difficile della Pandemia dovuta dal Covid-19, i vari blocchi alla circolazione sono stati sensibilmente allentati. È vero però che, ad oggi, in diverse regioni torna l’obbligo dei blocchi al fine di limitare il più possibile i livelli di inquinamento atmosferico.
Nelle Ragioni d’Italia in cui la situazione di inquinamento è molto più ardua, la limitazione per i veicoli maggiormente inquinanti è in atto già da diverso tempo.
Adesso, però, le limitazioni si sono estese anche per le vetture che appartengono alle più recenti classi di emissioni.
Vediamo qui di seguito tutte le normative inerenti ai blocchi di auto con motorizzazione diesel.
Le amministrazioni locali hanno imposto i blocchi del traffico al fine di limitare, se non vietare, gli spostamenti delle vetture diesel. Queste, come si è visto, sono state considerate come altamente inquinanti. Ecco che, presto le nuove restrizioni porteranno a penalizzarle del tutto. Sul mercato questo tipo di vettura andrà pian piano scomparendo dal mercato per ragioni che andiamo adesso ad analizzare.
Teoricamente, si prevedeva il blocco delle auto Diesel Euro 4 immatricolate tra gennaio 2006 e settembre 2009 nelle regioni di Veneto, Emilia Romagna, Lombardia. Questo non è accaduto a seguito della pandemia che ha fatto slittare la data all’11/01/2021.
L’idea era quella infatti di evitare gli assembramenti all’interno dei mezzi di trasporto pubblico. Per limitare le curve dei contagi, si è preferito dare più tempo agli automobilisti di cambiare la propria vettura, permettendo loro di circolare ancora in macchina e prediligere questo come mezzo di spostamento. L’impelagare della situazione di emergenza data dal Covid-19 porta quindi a voler posticipare ancora la data per questo nuovo divieto che ad oggi potrebbe essere molto limitante.
Blocchi delle Diesel nelle varie regioni
Le regioni che si sono preoccupate maggiormente per adottare le misure dei blocchi delle vetture sono sia a nord che al centro d’Italia. I valori che si vogliono tenere principalmente sotto controllo sono quelli di PM10 e degli ossidi di azoto.
Chi si sono preoccupate di più sono tutte quelle zone della Penisola in cui, soprattutto nel periodo invernale, i livelli di inquinamento sono molto alti. Le grandi città, soprattutto quelle molto affollate, sono quelle che hanno agito per prime per limitare i danni all’inquinamento atmosferico, già da anni a rischio a causa di queste emissioni di polveri sottili. Le restrizioni che si vogliono mettere in atti rappresentano la volontà di diminuire i valori di polveri sottili responsabili dell’inquinamento, come si è visto.
È questo il motivo per cui si vuole incentivare il meno possibile la circolazione delle vetture maggiormente dannose per l’ambiente, prediligendo invece le auto ad alimentazione ibrida o elettrica che hanno un impatto ridotto sull’ambiente. Sono infatti state denominate come eco-friendly.
Blocco Diesel nelle principali città italiane
Roma. La capitale dichiara di voler diventare una città “free diesel” entro il 2024. C’è da dire però che già nel 2019, a sostegno di tale volontà, è stata vietata la mobilizzazione delle vetture Euro 3. Il divieto cade solamente nei giorni festivi dove è possibile circolare liberamente con qualsiasi tipologia di vettura in ogni zona della Capitale. Le restrizioni entrano in vigore anche per le macchine Euro 4: il divieto di circolazione risulta essere nelle seguenti fasce orarie: 7.30-10.30 / 16.30-20.30.
Milano. Si unisce a Roma per il divieto delle Euro 3. Le Euro 4 hanno invece tempo fino all’11 gennaio 2021, mentre quelle senza il FAP (filtro antiparticolato) non possono circolare negli orari 7.30-19.30.
Torino. Nella capitale piemontese le Euro 3 non possono circolare durante i mesi invernali, ovvero a partire da ottobre fino a fine marzo. Gli orari in cui non possono girare per strada vanno dal lunedì al venerdì e dalle 8.00-19.00.
Venezia. In base ai livelli di inquinamento, le vetture più dannose all’ambiente non potranno girare dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18.30. Di fatto quindi non ci sono delle vere e proprie restrizioni, a meno che non ci si renda conto che l’inquinamento atmosferico stia aumentando. In questo caso si procede immediatamente ai blocchi auto.
Firenze. Qui invece si è stabilito il divieto di mobilizzazione delle auto Euro 1, 2 e 3 nelle fasce orarie 8.30-12.30/14.30-18.30.
Verificare che la propria vettura sia in regola
Per evitare di essere soggetti a sanzioni, è sempre bene controllare la tabella Euro auto per verificare a quale categoria appartiene l’auto. Nel proprio libretto di circolazione, il rigo V9 riporta l direttive emanate dalla Comunità Europea.
Nel terzo foglio si trova la classe dell’omologazione dell’auto.
L’inquinamento atmosferico è un tema molto caro all’Unione Europea. Grazie alle nuove tecnologie è possibile realizzare vetture elettriche che saranno sempre più economiche e così molte più persone potrebbero permettersele. C’è da dire inoltre che in Italia esistono vari incentivi, gli Ecobonus, che spingono nella direzione del mercato elettrico. L’idea è di portare i clienti a prediligere sempre di più questo genere di automobili per scongiurare qualunque problema relativo al clima. Ad oggi le EV hanno molti contro, come ad esempio il prezzo elevato e la difficoltà di ricarica pubblica, che però vanno migliorando in un tempo sempre più rapido. Il futuro non sarà quindi a motore endotermico.
Blocchi delle diesel: come verificare la classe euro della propria vettura?
Una volta spiegati i blocchi all’interno delle principali città italiane e capire come verificare il fatto che la propria auto sia in regola, vediamo come si può sapere a quale classe auto appartiene il proprio mezzo.
Per fare questo, basterà semplicemente andare a guardare cosa c’è scritto nella carta di circolazione. Qui, in concomitanza del quadro 3, si può trovare questa informazione.
In alternativa, si può entrare presso il sito web che si dedica dei vari servizi del dipartimento dei Trasporti del Ministero delle Infrastrutture. Si tratta del Portale dell’Automobilista, di cui molti avranno già sentito parlare.
All’interno di questo portale basterà inserire la targa del proprio veicolo e scoprire così la classe euro di cui fa parte.
Attenzione, è possibile che ci siano degli specifici divieti a livello comunale. In questo caso, basterà andare a vedere l’elenco dei vari comuni. Cliccandoci sopra, si potrà accedere direttamente ai siti istituzionali delle specifiche amministrazioni.
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