Hyundai riscopre i tasti fisici: “L’auto deve essere semplice da usare”

Hyundai rilancia i comandi fisici nell’abitacolo: il design secondo SangYup Lee mette la funzionalità prima dell’estetica. L’obiettivo è aumentare sicurezza e comfort.

hyundai inster

Nel panorama dell’automotive dominato da superfici touch, schermi infiniti e controlli virtuali, Hyundai sceglie una strada diversa. In controtendenza rispetto al minimalismo digitale che ha preso piede negli ultimi anni, la casa coreana rilancia la centralità dei tasti fisici nelle sue vetture, riaffermando un principio tanto semplice quanto rivoluzionario: la praticità prima di tutto.

A rendere ufficiale questa scelta è SangYup Lee, responsabile del design di Hyundai e del marchio di lusso Genesis, durante un’intervista rilasciata al Salone di New York. Le sue parole non sono casuali, né dettate da un’oscillazione momentanea del gusto estetico. Sono invece il riflesso di una strategia ben precisa, che si fonda su un’idea chiara di auto contemporanea: il design deve servire a migliorare la vita delle persone, non a complicarla.

Il valore della semplicità: quando il design serve l’utente

Per Lee, l’estetica non è un fine in sé. La sua visione si contrappone a quella sempre più diffusa in cui i grandi pannelli digitali monopolizzano la plancia, riducendo ai minimi termini la presenza di comandi manuali. L’approccio di Hyundai si muove invece verso un equilibrio: tecnologia sì, ma solo se davvero utile e accessibile a tutti.

I comandi a sfioramento sono belli, ma se non aiutano davvero chi guida, non sono una buona soluzione”, spiega Lee con chiarezza. Il riferimento è diretto a quelle interfacce che obbligano il conducente a distogliere lo sguardo dalla strada per interagire con un sistema poco intuitivo. L’obiettivo di Hyundai è opposto: accorciare i tempi di risposta, migliorare la gestualità al volante, garantire reazioni rapide e precise anche in movimento.

Il nuovo SUV Palisade, pensato per i mercati extraeuropei, ne è un esempio evidente. A fianco dello schermo touch restano pulsanti fisici dedicati al climatizzatore, manopole per il volume dell’infotainment, comandi tangibili per la regolazione degli specchietti. Anche sul volante, i tasti dedicati ritornano a offrire risposte immediate e senza incertezze. Un ritorno all’essenziale, che si accompagna a un lavoro attento sull’ergonomia.

Un abitacolo progettato per il corpo, non per l’apparenza

Non si tratta soltanto di tasti o manopole: l’intero design interno delle Hyundai è costruito attorno all’esperienza del corpo umano. Il tunnel centrale, ad esempio, è stato studiato per offrire un appoggio naturale alla mano, rendendo ogni gesto più fluido, riducendo la fatica nei lunghi tragitti e soprattutto aumentando la sicurezza in ogni situazione di guida.

Questo approccio nasce da una convinzione precisa, maturata anche grazie a influenze autorevoli. SangYup Lee racconta un aneddoto illuminante: in una conversazione con Giorgetto Giugiaro, gli chiese quale fosse, tra tutte le sue creazioni, quella di cui andava più fiero. La risposta fu sorprendente: la Fiat Panda. Non una supercar, ma un’auto democratica, funzionale, progettata per migliorare concretamente la vita quotidiana. Un modello di pensiero che Hyundai sembra oggi voler riportare al centro.

La sicurezza passa dal controllo diretto

In un’epoca in cui l’auto si sta trasformando in uno spazio sempre più digitale, Hyundai rimette al centro l’esperienza analogica per un motivo ben preciso: la sicurezza. Meno tempo si passa a decifrare interfacce complesse, più attenzione si può dedicare alla guida. Ridurre le distrazioni significa ridurre il rischio.

Non è un caso se le famiglie rappresentano uno dei target principali di questa filosofia progettuale. “Quando porti i bambini a scuola, hai tante attività… l’auto non deve essere complicata. Deve essere facile da usare”, afferma Lee. Ogni scelta, dalla posizione dei comandi alla forma dei finestrini, dalla curva dei montanti alla disposizione degli schermi, nasce da questa logica: facilitare la vita reale, non stupire con effetti speciali.

I primi modelli a interpretare questa filosofia

La Hyundai Inster, piccolo SUV urbano, è il manifesto concreto di questo approccio. La sua plancia sorprende proprio per la presenza di tanti tasti fisici: un’estetica che può sembrare controcorrente, ma che in realtà risponde alla richiesta crescente di semplicità. Gli utenti, sempre più spesso, chiedono auto intuitive, che non li obblighino a sfogliare menù per accendere il climatizzatore o cambiare stazione radio.

E anche i modelli più grandi, come appunto il Palisade, seguono la stessa direzione. Non si tratta di un ritorno al passato, ma di un futuro consapevole: la tecnologia deve essere al servizio dell’utente, non viceversa.

L’esperienza Hyundai diventa un equilibrio tra digitale e analogico

La vera sfida, secondo Hyundai, non è eliminare la tecnologia ma integrare il meglio dei due mondi. I comandi digitali restano importanti, specie per funzioni secondarie o personalizzabili. Ma per tutto ciò che riguarda l’interazione immediata, il controllo diretto è ancora insostituibile.

In questo senso, il design Hyundai rappresenta una riflessione profonda sul ruolo dell’auto nella vita quotidiana. Non un oggetto decorativo né un gadget da esibire, ma uno strumento affidabile, intuitivo, capace di rispondere con precisione alle esigenze del conducente. Un’auto progettata per essere guidata, prima che per essere fotografata.

Una scelta che parla anche all’identità del marchio

Questa rinnovata attenzione ai comandi fisici si inserisce anche in un discorso più ampio, che riguarda l’identità stessa del marchio Hyundai. In un mercato globale sempre più competitivo, l’originalità passa anche dal coraggio di andare controcorrente. Riscoprire la fisicità nell’era della virtualizzazione non è un gesto nostalgico, ma una presa di posizione netta, che punta sulla concretezza.

Hyundai non rifiuta il futuro, lo rilegge attraverso una chiave pragmatica e umana. Una scelta che potrebbe trovare consenso proprio perché si allinea a una sensazione diffusa tra gli automobilisti: troppa tecnologia disumanizza l’esperienza di guida, mentre il contatto con materiali reali, con pulsanti veri, restituisce un senso di controllo e sicurezza che nessuno schermo potrà mai sostituire del tutto.

La sfida ai concorrenti passa anche dalla semplicità

Nel momento in cui molte case automobilistiche concentrano gli sforzi sull’aumento delle funzionalità digitali, Hyundai decide di riportare al centro l’esperienza dell’utente. Una strategia che potrebbe rivelarsi vincente, soprattutto in un contesto in cui la qualità della vita a bordo diventa uno dei fattori decisivi nella scelta di un’auto.

La chiave del successo, per Hyundai, non sarà la quantità di tecnologia, ma la sua qualità, la sua fruibilità quotidiana. La semplicità diventa così un valore strategico, capace di distinguere e di fidelizzare. Perché a fare la differenza, spesso, è proprio ciò che rende l’esperienza più umana, più diretta, più vera.

Vota