Il mese di maggio si apre con una doppia giornata di sciopero treni che promette disagi diffusi su tutta la rete nazionale. Lunedì 5 e martedì 6 maggio 2025, milioni di passeggeri dovranno fare i conti con una serie di astensioni dal lavoro che coinvolgeranno gran parte del comparto ferroviario, dai servizi a lunga percorrenza alle linee regionali, passando per il trasporto merci e le principali società del settore. Secondo quanto reso noto dai sindacati e dalle aziende, si tratterà di un’azione coordinata e massiccia, che interessa più livelli del sistema ferroviario, e che rischia di paralizzare la mobilità su rotaia in numerose aree del Paese, seppur con l’applicazione delle consuete fasce orarie di garanzia.
La data clou è il 6 maggio, ma lo sciopero inizierà già alle 21:00 della sera precedente, ovvero il 5 maggio, per proseguire ininterrottamente per 24 ore. Il coinvolgimento delle principali sigle sindacali, tra cui USB Lavoro Privato, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, UGL Ferrovieri, Fast-Confsal e Orsa Trasporti, è un chiaro segnale di quanto ampio sarà l’impatto sull’intero settore ferroviario nazionale.
Le tre agitazioni sovrapposte e le categorie coinvolte
A rendere particolarmente critico lo scenario è la sovrapposizione di tre agitazioni distinte, che incroceranno le proprie fasce orarie nella giornata di martedì 6 maggio. La prima, indetta da USB Lavoro Privato, riguarda l’intero comparto ferroviario, compreso il trasporto merci su rotaia, e si svolgerà dalle 21:00 del 5 maggio alle 20:59 del giorno successivo. Una durata di 24 ore che si estende a tutto l’arco temporale del 6 maggio, con conseguenze significative per i servizi ordinari, anche a livello locale.
La seconda agitazione, promossa da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uilt-Uil, sarà limitata alle ore centrali della giornata del 6 maggio, dalle 9:01 alle 17:00, ed è rivolta al personale delle imprese ferroviarie, ai servizi annessi e al gestore dell’infrastruttura ferroviaria. Si tratta di un segmento operativo cruciale, da cui dipendono l’efficienza e la sicurezza della circolazione.
A queste si aggiunge la terza agitazione, lanciata da UGL Ferrovieri, Fast-Confsal e Orsa Trasporti, sempre nella finestra tra le 9:01 e le 16:59 dello stesso giorno. Un altro blocco di otto ore che coinvolge operatori delle principali società ferroviarie, tra cui Gruppo FSI, Trenitalia, Trenord, Trenitalia-Tper, Rail Cargo Carrier e Rail Traction Company, coprendo un ampio spettro di aziende strategiche.
Le fasce di garanzia: quando e quali treni circoleranno
Come sempre accade in caso di sciopero proclamato nei giorni feriali, sono previste le fasce orarie di garanzia durante le quali i treni circoleranno regolarmente per garantire i collegamenti essenziali. Le finestre previste sono le seguenti: dalle 6:00 alle 9:00 e dalle 18:00 alle 21:00. In questi orari, sia Trenitalia che Trenord e Italo garantiranno il funzionamento di una parte del servizio, con una lista di treni assicurati che verrà comunicata nelle ore immediatamente precedenti allo sciopero.
Nel dettaglio, Trenitalia pubblicherà l’elenco dei treni a lunga percorrenza garantiti, con l’ulteriore specifica dei servizi regionali coperti, regione per regione. Anche Italo metterà a disposizione sul proprio sito ufficiale la lista dei treni che saranno operativi, come avviene solitamente a ridosso dell’agitazione. Per Trenord, invece, la conferma della regolare circolazione nelle due fasce di garanzia è già stata resa nota, con l’aggiunta degli Eurocity da/per Vienna e Monaco, sempre garantiti anche in regime di sciopero.
Impatto previsto sul traffico passeggeri e merci
Secondo le stime fornite dagli osservatori di settore, il traffico ferroviario subirà un rallentamento importante durante tutta la giornata del 6 maggio, con le maggiori criticità attese nelle ore centrali. In particolare, si prevede una forte adesione da parte dei macchinisti, del personale di bordo e dei tecnici dell’infrastruttura, elemento che potrebbe causare ritardi e cancellazioni a catena, anche nelle fasce orarie che precedono e seguono quelle effettivamente oggetto di sciopero.
Anche il trasporto merci non sarà esente da conseguenze, specialmente per quanto riguarda le tratte internazionali e i grandi hub logistici intermodali. La partecipazione del personale Rail Cargo Carrier e Rail Traction Company evidenzia come l’effetto domino dello sciopero potrebbe andare ben oltre il traffico passeggeri.
Rimborsi e diritti dei viaggiatori
Un capitolo importante riguarda i diritti dei passeggeri in caso di cancellazione dei treni dovuta allo sciopero. Trenitalia ha già confermato che in caso di soppressione del treno sarà possibile ottenere il rimborso integrale del biglietto, senza alcuna trattenuta, a condizione che la richiesta venga presentata entro i termini previsti. Il modulo è disponibile online, presso le biglietterie o contattando il call center.
Inoltre, se un viaggiatore decide di rinunciare preventivamente al viaggio a causa dello sciopero, può comunque chiedere il rimborso a partire dal momento della proclamazione dell’agitazione fino all’orario di partenza del treno prenotato. Per chi viaggia con Italo o Trenord valgono regole simili, sempre con la necessità di controllare le comunicazioni ufficiali pubblicate sui siti aziendali.
Come rimanere aggiornati: tutti i canali informativi disponibili
Vista la portata dello sciopero, è fondamentale restare informati in tempo reale. I canali consigliati includono la frequenza radio IsoRadio (103.3) e le emittenti digitali DAB, così come i numeri verdi dedicati (come il 1518 del CCISS). Le app ufficiali, tra cui quella del CCISS, MyWay e quelle delle singole compagnie, sono strumenti indispensabili per ricevere aggiornamenti sulla viabilità e sulle partenze effettive.
Anche il Televideo RAI e le pagine social ufficiali di Trenitalia, Trenord e Italo vengono costantemente aggiornati in situazioni di sciopero, offrendo informazioni affidabili su ritardi, variazioni di percorso o soppressioni improvvise.
Una mobilitazione che riaccende il dibattito
Lo sciopero del 5 e 6 maggio si inserisce in un contesto più ampio di mobilitazioni sindacali legate al rinnovo dei contratti e al miglioramento delle condizioni lavorative nel settore ferroviario. Le tre diverse proclamazioni, pur autonome, condividono una richiesta comune di attenzione e investimento, sia sul fronte della sicurezza che su quello del trattamento economico del personale.
Non si esclude che l’impatto mediatico e operativo di questa doppia giornata di astensione possa aprire la strada a ulteriori trattative, ma anche a nuove agitazioni in vista dell’estate. La tensione resta alta e il trasporto ferroviario continua a essere uno degli snodi più delicati del dibattito sindacale italiano.