Il Gran Premio del Bahrain ha lasciato la Ferrari ancora una volta ai margini del podio, ma con segnali incoraggianti che lasciano intravedere spiragli di ottimismo. A raccontare il momento del Cavallino è stato Frédéric Vasseur, team principal della Scuderia, che ha scelto la via della chiarezza per spiegare pubblicamente la logica dietro le strategie di Sakhir, difendere le prestazioni dei suoi piloti e rilanciare le ambizioni della SF-25 in un contesto tecnico e sportivo che resta altamente competitivo. Le sue parole, raccolte nelle ore successive al GP, tracciano una linea precisa su ciò che è stato e su ciò che verrà.
La strategia Ferrari sotto la lente: la gomma dura come unica opzione possibile
Il momento chiave del Gran Premio del Bahrain è stato, senza dubbio, l’ingresso della Safety Car al giro 32. Una variabile che ha stravolto i piani delle squadre e costretto tutti a una sosta anticipata. In quel frangente, la Ferrari ha optato per la gomma dura, mentre alcuni avversari, come Mercedes con Russell, hanno scelto la morbida. Una scelta che ha fatto discutere, ma che Vasseur ha voluto chiarire senza esitazioni: “Non avevamo altra scelta dalla nostra prospettiva”, ha dichiarato. “Il nostro piano era arrivare più avanti con le medie, per avere margine nel finale. Ma con ancora 24 giri da percorrere, la soft non era più un’opzione per noi”.
La decisione, spiega il team principal, è stata il risultato di una lettura pragmatica delle condizioni di pista e del degrado gomme. “La pista era più fredda, più gommata, ma non abbastanza per garantire 24 giri con le morbide. Il rischio era troppo alto”. Per Vasseur, quella scelta era l’unica percorribile per arrivare in fondo in modo competitivo. Una strategia, dunque, che si è adattata alle circostanze, anche se ha penalizzato la SF-25 nella lotta per il podio.
Un inizio incoraggiante, vanificato dalla neutralizzazione
Vasseur ha rivendicato con orgoglio anche la bontà della strategia iniziale, basata su un primo stint con gomme medie per tenere più aperta la finestra decisionale e raccogliere dati sul passo gara. “Abbiamo pagato qualcosa nel primo stint, ma poi il ritmo era davvero competitivo. Senza la Safety Car sarebbe stata una gara interessante”, ha aggiunto. Il francese non cerca scuse, ma invita alla lettura complessiva del weekend, in cui la Ferrari ha mostrato chiari segnali di progresso rispetto alle prime uscite stagionali.
Il fatto che i tecnici di Maranello abbiano optato per la medesima mescola anche dopo la prima sosta dimostra la fiducia riposta nella strategia pianificata. Ma la neutralizzazione ha rimescolato le carte e annullato quel vantaggio tattico costruito giro dopo giro. “Tutta la gara è stata caotica sul fronte strategico. Stiamo ancora imparando come gestire al meglio queste mescole. C’è tanto da affinare”, ha ammesso Vasseur, che ha riconosciuto nella McLaren la squadra con la miglior gestione complessiva del fine settimana.
Fiducia in Hamilton: “Serve tempo, ma il potenziale è evidente”
Un altro tema centrale delle dichiarazioni di Vasseur riguarda l’adattamento di Lewis Hamilton alla realtà Ferrari. Il campione britannico ha chiuso al quinto posto, alle spalle del compagno di squadra Charles Leclerc, ma il suo percorso di integrazione nella squadra è ancora agli inizi. “Capisco la frustrazione di sabato sera”, ha detto il team principal, facendo riferimento alle qualifiche deludenti. “Hamilton era costantemente a un decimo da Charles fino alla Q2, poi ha commesso un errore in Q3 dopo che il suo primo tentativo è stato cancellato. È frustrante, ma ha reagito con una gara solida”.
Secondo Vasseur, l’adattamento richiede tempo. “Non si sostituiscono dodici anni di collaborazione in due settimane. Ci sono dinamiche, abitudini, stili di guida che vanno ricalibrati. Ma ho apprezzato lo spirito con cui Lewis affronta la sfida: sa che deve lavorare su sé stesso, così come noi dobbiamo lavorare per aiutarlo. Il dialogo è continuo e molto costruttivo”.
Il francese ha anche spiegato che Hamilton sta sperimentando un uso intensivo del freno motore e dei freni Brembo, che ha trovato molto diversi dai Carbone Industrie usati negli ultimi 15 anni. “Tutti questi dettagli cambiano molto la dinamica alla guida. Sta cercando il bilanciamento giusto, è sulla buona strada”, ha aggiunto.
Il potenziale della SF-25 in crescita, ma il gap resta
Al di là delle scelte tattiche e dell’adattamento dei piloti, Vasseur ha tracciato anche un primo bilancio tecnico della SF-25, sulla base degli aggiornamenti introdotti in Bahrain. “Siamo ancora distanti. Ci mancano due, tre, forse quattro decimi medi. Dobbiamo colmare questo gap con costanza”, ha ammesso. “Ma l’importante è non lasciarsi andare agli estremi. Sappiamo che nelle gare attuali, con margini così ridotti, anche un piccolo errore può costarti sei o sette posizioni. Non era così tre o quattro anni fa”.
In questo scenario, l’approccio della Ferrari dovrà continuare a essere paziente, metodico e progressivo. “Dobbiamo calmarci e lavorare centesimo dopo centesimo. Lo abbiamo fatto bene negli ultimi due anni e continueremo a farlo. Serve equilibrio, altrimenti si rischia di compromettere il lavoro. Abbiamo alti e bassi come tutti, ma l’importante è mantenere la rotta”.
Il valore del lavoro di squadra e la centralità della comunicazione
Uno degli aspetti più apprezzati nel racconto di Vasseur è la centralità attribuita al lavoro di squadra. Le sue parole su Hamilton, su Leclerc e sulle dinamiche interne al box rosso parlano di una gestione umana oltre che tecnica. Il riferimento alla reazione del britannico dopo le qualifiche è indicativo: “Mi è piaciuto vedere che era abbattuto. Significa che ci tiene, che sente la pressione e vuole dare il massimo. Gli ho parlato a lungo e domenica ha risposto con una grande gara”.
Allo stesso modo, la relazione con Leclerc continua a essere improntata alla fiducia. Il monegasco, sempre molto coinvolto nel processo decisionale, ha suggerito durante la gara un tentativo di stint unico. La squadra ha deciso di non seguirlo, ma la sua visione è stata discussa e accolta con rispetto. “C’è comunicazione, c’è fiducia reciproca. Questo è fondamentale”, ha ribadito il team principal.
Verso il prossimo weekend: continuità e concentrazione
Con il prossimo appuntamento del Mondiale ormai imminente, Vasseur guarda avanti con cautela ma anche con consapevolezza. Il Bahrain ha mostrato una Ferrari in crescita, capace di lottare con Mercedes e Red Bull, pur senza ancora poter insidiare con costanza la dominante McLaren. Ma la base c’è, e con essa la determinazione a colmare le ultime lacune.
“Dobbiamo solo continuare a costruire”, ha concluso. “Il potenziale della macchina c’è, il gruppo è forte, i piloti motivati. Se sapremo restare calmi e continuare a limare ogni dettaglio, arriverà anche il podio. Forse già dalla prossima gara”. Una dichiarazione che suona più come un patto con il futuro, che come una promessa affrettata. Perché la Ferrari, oggi più che mai, sa dove vuole arrivare.