Negli ultimi giorni, l’ambiente Ferrari è stato scosso da indiscrezioni che hanno fatto rapidamente il giro del paddock e delle testate giornalistiche. A lanciare la bomba è stato il Corriere dello Sport, con un retroscena che, se confermato, avrebbe delineato un clima interno ben più teso di quanto trasparisse dai consueti briefing ufficiali. Secondo il quotidiano romano, durante il weekend del Gran Premio del Giappone, Charles Leclerc avrebbe preso una posizione netta, quasi di rottura, rispetto alla direzione tecnica indicata dalla squadra, imponendo un set-up personalizzato della sua SF-25, divergente da quello di Lewis Hamilton.
Le voci, inevitabilmente, hanno alimentato l’idea che all’interno della Scuderia si stessero sviluppando due linee parallele di sviluppo, in parte incompatibili, e che la gestione Vasseur avesse scelto di assecondare queste direzioni divergenti nella speranza di massimizzare il potenziale dei propri piloti, anche a costo di rinunciare a un’identità tecnica condivisa. Ma a spegnere il fuoco delle polemiche è intervenuto direttamente il protagonista della vicenda, Charles Leclerc, con una smentita chiara e netta che ribalta completamente la narrazione emersa sui media.
Una risposta netta: “Nulla di vero in ciò che è stato detto”
Il pilota monegasco, intervistato da Sky Sport Italia alla vigilia del Gran Premio del Bahrain, ha affrontato con fermezza le domande riguardo a una presunta frattura con il team. Il tono è stato sereno ma deciso, volto a ristabilire una verità che, secondo Leclerc, è stata completamente travisata. “Non ho capito bene da dove siano uscite queste voci”, ha esordito, aggiungendo poi: “Ribadisco quello che ho detto a Suzuka e non ci sono cose negative: c’è una direzione che ho preso che ho trovato molto interessante per lavorare – come si fa ogni anno – e voglio continuare a spingere in quella direzione”.
Parole che lasciano poco spazio alle interpretazioni: non c’è nessuna spaccatura, nessuna decisione unilaterale, ma semplicemente un percorso di sviluppo personalizzato, condiviso e riconosciuto come normale all’interno del lavoro tecnico che ogni pilota porta avanti per trovare il massimo feeling con la propria monoposto. Leclerc non nega di aver sperimentato soluzioni diverse, ma sottolinea che si tratta di un processo fisiologico, già visto in passato, e pienamente concordato con la squadra.
L’evoluzione tecnica come dinamica interna al team
Nella sua risposta, Leclerc ha inoltre voluto chiarire un punto fondamentale che spesso sfugge a chi osserva da fuori le dinamiche del box Ferrari: ogni pilota, pur lavorando per un obiettivo comune, ha esigenze e stili di guida differenti, che impongono approcci al set-up personalizzati. Questo non equivale a una ribellione né tantomeno a una frattura. “Siamo tutti qui per provare a massimizzare il potenziale della macchina e se mi trovo a mio agio mettendo la macchina in un posto diverso, allora è positivo per tutti”, ha spiegato, smentendo definitivamente l’idea di una fuga in avanti rispetto alle scelte del team.
L’impressione, semmai, è che Leclerc abbia trovato una via efficace per migliorare la propria confidenza con la SF-25, e che questa intuizione tecnica rappresenti un’opportunità di crescita per l’intera squadra, in un momento in cui la monoposto, pur avendo mostrato potenziale, fatica ancora a essere competitiva rispetto a McLaren e Red Bull.
Il ruolo di Hamilton e il lavoro parallelo sulla SF-25
Sul fronte opposto del box Ferrari, Lewis Hamilton sta affrontando il suo primo anno in rosso con l’atteggiamento di chi è ancora nella fase esplorativa del pacchetto. Anche lui, come Leclerc, ha sperimentato assetti diversi, e proprio in Bahrain ha confermato l’arrivo di aggiornamenti che dovrebbero migliorare la deportanza della vettura. Ma se per Hamilton la ricerca del bilanciamento ideale è ancora in corso, Leclerc sembra aver trovato una sua linea, utile per proseguire con maggiore continuità nello sviluppo personale e di squadra.
Le divergenze nei feedback tra i due piloti, quindi, non rappresentano una frattura, ma piuttosto un valore aggiunto per il team. Avere due punti di vista differenti può infatti aiutare gli ingegneri a comprendere meglio le reazioni della vettura in diverse condizioni e con diverse regolazioni. In quest’ottica, la direzione intrapresa da Leclerc appare non solo legittima, ma potenzialmente determinante per lo sviluppo della SF-25.
Un clima interno che resta coeso
Al di là delle voci circolate, quanto emerso da Leclerc lascia trasparire un clima interno alla Scuderia decisamente più sereno di quanto ipotizzato. Nessuna spaccatura, nessuna linea autonoma, ma una squadra che, pur navigando in un momento complicato della stagione, continua a lavorare con coesione e determinazione. Le parole del monegasco restituiscono l’immagine di un pilota maturo, perfettamente inserito in una struttura che conosce da anni e con cui ha condiviso momenti alti e bassi. La chiarezza con cui ha smentito le indiscrezioni del Corriere dello Sport mira non solo a tutelare il proprio lavoro, ma anche a proteggere l’ambiente Ferrari da voci destabilizzanti che rischiano di compromettere l’unità del gruppo.
Prospettive per il futuro e obiettivi da rilanciare
La smentita di Leclerc arriva in un momento cruciale per la stagione Ferrari. Dopo un inizio in chiaroscuro, la squadra di Maranello è attesa al varco in Bahrain, dove dovrebbero finalmente arrivare i primi aggiornamenti tecnici importanti. Leclerc si presenta a questa sfida con una maggiore fiducia nella macchina e nella direzione tecnica intrapresa, mentre Hamilton ha dichiarato di sentirsi più a suo agio rispetto ai primi test. Il quadro complessivo suggerisce che la Rossa stia lavorando nella giusta direzione, pur dovendo ancora colmare un gap significativo con i diretti rivali.
La chiave per risalire la china passa anche e soprattutto dalla stabilità interna e dalla capacità del team di fare squadra, evitando personalismi e tensioni che, come ha dimostrato Leclerc, non hanno alcun fondamento. La trasparenza e la collaborazione resteranno gli strumenti principali con cui Ferrari potrà ambire a un campionato da protagonista. E se Charles Leclerc continuerà a essere una guida lucida e determinata come in questa fase, allora la speranza di vedere una Ferrari competitiva tornerà a essere qualcosa di più di una semplice suggestione.