Ecobonus 2024 quasi del tutto esauriti: ecco l’analisi della situazione

A che punto sono gli Ecobonus del 2024? E quali sono le prospettive? Proviamo a fare il punto della situazione in Italia.

ecobonus 2024

Ecobonus 2024 in Italia: a che punto siamo? Su questo tema c’è molto da dire, anche in vista delle (mancanti) prospettive future. Iniziamo con il dire che il panorama degli ecobonus in Italia ha vissuto una dinamica complessa e carica di sfide (e contraccolpi), che ha messo in luce le criticità e le potenzialità degli incentivi destinati all’acquisto di veicoli a basse emissioni.

Ecobonus 2024 auto elettriche e non solo: la situazione in sintesi

Nonostante siano partiti in ritardo rispetto alla tabella di marcia, gli incentivi auto hanno funzionato meglio del previsto. Il plafond per le auto elettriche si è esaurito in pochissimi giorni, dimostrando che l’interesse per questo genere di mobilità esiste anche in Italia e che l’incentivo è uno strumento utile per svecchiare il parco auto nazionale.

Questo però non è l’unico plafond esaurito. Il fondo destinato agli ecobonus per l’acquisto di auto con emissioni comprese tra 61 e 135 g/km, ovvero la terza fascia, è stato completamente esaurito in pochi mesi. Le uniche risorse disponibili attualmente sono quelle destinate alla seconda fascia, riservata ai veicoli con emissioni tra 21 e 60 g/km, principalmente ibride plug-in: ci sono ancora 80 milioni di euro.

Le ibride plug-in sono un ottimo compromesso tra un’auto termica tradizionale e un’auto elettrica: possono viaggiare in modalità a zero emissioni locali per un centinaio di chilometri, hanno un motore termico molto efficiente e consumi bassissimi. Tra le più apprezzate in Italia ci sono la Cupra Formentor e l’Alfa Romeo Tonale.

Infine, sono ancora disponibili fondi per il retrofit GPL e Metano, al contrario sono esauriti i fondi per le auto usate (non erano tanti, ma sono andati letteralmente a ruba).

Cupra Formentor

Esaurimento dei fondi: cosa significa?

Molto banalmente, quando gli incentivi funzionano significa che c’è un grande interesse per il prodotto che gode dell’incentivo. Come ha sottolineato un sondaggio fatto da Quattro Ruote, anche in Italia – a dispetto di quello che potrebbe sembrare – c’è un enorme interesse per la mobilità elettrica.

Ovviamente, permangono alcuni problemi strutturali: in primis l’infrastruttura di ricarica, in seconda battuta il prezzo ancora molto elevato per questo tipo di veicoli. Ancora non esiste un’auto elettrica che possa offrire contemporaneamente un prezzo popolare e un’autonomia accettabile.

Futuro incerto

Le prospettive per il 2025 appaiono molto incerte a causa dei tagli previsti al Fondo Automotive nella manovra di bilancio. Questa incertezza getta un’ombra non solo sul futuro degli incentivi, ma sullo stesso settore dell’automobile che è in crisi per tante motivazioni tra cui un certo ritardo nello sviluppo della tecnologia green (non vale per tutti i gruppi e per tutti i Paesi, ma attualmente senza gli incentivi è molto difficile sostenere il mercato dell’auto e lo svecchiamento del parco automobili. In Italia abbiamo il problema del prezzo elevato che si scontra con stipendi mediamente bassi).

Quali potrebbero essere le implicazioni?

L’esaurimento degli incentivi potrebbe portare a un ulteriore aumento dei prezzi delle auto, rendendole meno accessibili per una larga parte dei consumatori. Inoltre, la riduzione degli incentivi potrebbe frenare la domanda di auto nuove, con effetti negativi sulla produzione e sull’occupazione nel settore automotive. Infine, la mancanza di fondi per le auto elettriche potrebbe rallentare significativamente la transizione verso una mobilità elettrica, con implicazioni ambientali e strategiche di grande rilievo.

L’aumento dei prezzi, inoltre, coinvolgerebbe (ed è già successo) il mercato dell’usato che proprio in questi anni ha avuto un ulteriore boom.

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