C’è il crisma dell’ufficialità, c’è un comunicato stampa e presto ci saranno anche nuove immagini ufficiali. L‘Alfa Romeo Milano, presentata lo scorso 10 aprile, cambierà nome – e non è uno scherzo.
Le polemiche dopo la dichiarazione del ministro Urso
Facciamo un breve recap di quello che è successo. La Milano è l’ultimo modello di Alfa Romeo, il primo di una nuova era dal punto di vista aziendale. Si tratta del primo modello elettrico della casa automobilistica lombarda, il primo costruito sulla piattaforma CMP (la stessa di Jeep Avenger e Fiat 600). Si tratta, dunque, di un modello strategico per il futuro del marchio italiano il cui nome è sinonimo di sportività.
Poche ore dopo la presentazione del modello, che tra l’altro ha riscosso immediatamente l’interesse del pubblico nazionale e internazionale con record di accessi al sito ufficiale della casa, ecco scoppiare la polemica. Il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dichiarato che un’auto che si chiama Milano non può essere prodotta in Polonia. Per chi non lo sapesse, in Polonia vi è un importante stabilimento Stellantis dove vengono prodotti modelli strategici come Fiat 600, Fiat 500 e Jeep Avenger.
Il dialogo tra Stellantis e il Governo
Questa polemica un po’ sui generis si inserisce in un contesto più ampio che vede un dialogo costante tra il Governo Meloni e Stellantis, gruppo del quale fa parte anche Alfa Romeo. Il Governo Meloni spinge affinché Stellantis produca più auto negli stabilimenti italiani, dall’altra parte Stellantis chiede più incentivi.
Passato il week end in silenzio, Stellantis ha fatto la sua mossa lunedì pomeriggio. Una mossa che nessuno si aspettava. Ha gettato acqua sul fuoco e ha ufficializzato che l’Alfa Romeo Milano cambia nome in Junior. Una decisione che nessuno si aspettava.
Le dichiarazioni di Alfa Romeo
Lo storico brand italiano ha prima di tutto ringraziato il pubblico per l’interesse dimostrato per il nuovo modello. Il nuovo B-Suv ha ricevuto feedback entusiasti, il sito è stato preso d’assalto e il dibattito innescato ha dato ulteriore visibilità al Suv elettrico della casa automobilistica.
Alfa Romeo ha ricordato che il nome del modello era stato scelto dal pubblico tramite un contest e che il nome “Milano” era un chiaro tributo alla città che ha permesso a questo azienda di svilupparsi e di diventare uno dei brand più amati al mondo.
Nonostante ciò, il brand ha deciso di cambiare nome alla vettura: “Pur ritenendo che il nome Milano rispetti tutte le prescrizioni di legge, e in considerazione del fatto che ci sono temi di stretta attualità più rilevanti del nome di una nuova autovettura, Alfa Romeo decide di cambiare il nome da Milano a Junior, nell’ottica di promuovere un clima di serenità e distensione”, recita la nota stampa
Il Ceo di Alfa Romeo, Jean Philippe Imparato, ha dichiarato che “Siamo perfettamente consapevoli che questo episodio rimarrà inciso nella storia del Marchio. È una grande responsabilità ma al tempo stesso è un momento entusiasmante. La scelta del nuovo nome Junior è del tutto naturale, essendo fortemente legato alla storia del marchio ed essendo stato fin dall’inizio tra i nostri preferiti e tra i preferiti del pubblico. Come team scegliamo ancora una volta di mettere la nostra passione a disposizione del Marchio, di dare priorità al prodotto e ai clienti. Decidiamo di cambiare, pur sapendo di non essere obbligati a farlo, perché vogliamo preservare le emozioni positive che i nostri prodotti generano da sempre ed evitare qualsiasi tipo di polemica. L’attenzione riservata in questi giorni alla nostra nuova compatta sportiva è qualcosa di unico, con un numero di accessi al configuratore online senza precedenti, che ha provocato il crash del sito web per alcune ore”.
Bye Bye Milano: ecco Alfa Romeo Junior
Il nuovo modello si chiamerà dunque Junior. Un nome che fa già parte della storia di Alfa Romeo, perché dopo il successo della Giulia Sprint GT arrivò nel 1966 la GT 1300 Junior, che “rinunciando al nome Giulia, è la capostipite di una nuova generazione di Alfa Romeo. Con Junior infatti verranno identificate le versioni analoghe della gamma spider”. Quel modello vendette ben 92 mila esemplari.