L’auto in leasing sociale potrebbe essere una delle soluzioni migliori per svecchiare il parco mezzi più vetusto posseduto dalle fasce di popolazione che non possono comprare un’auto nuova. L’idea è dell’Aci, che ha già avviato i colloqui con i ministeri competenti, ma è una soluzione già esistente. Dove? In Francia. E’ da capire se il governo che ha abolito il reddito di cittadinanza, potrà mai concepire un’aiuto “mobile” sempre dedicato alle fasce più fragili.
L’algoritmo che cambia l’approccio alla vendita delle auto
Questa notizia interessante è stata diffusa dalla testata Quattroruote. Un algoritmo sofisticato sarebbe al centro di questo nuovo approccio al mondo delle auto. Questo algoritmo determinerebbe il canone del leasing sociale, considerando fattori cruciali come l’Isee, la categoria ambientale dei veicoli da rottamare (da Euro 0 a Euro 3), e il tipo di auto destinata all’utente. L’obiettivo principale sarebbe quello di rimuovere dal parco circolante 10 milioni di vetture, il 27% del totale, contribuendo così a migliorare l’ambiente e la sicurezza stradale.
Il titolare del leasing avrebbe accesso all’auto per un periodo di tre anni, senza diventarne effettivamente proprietario, esattamente come succede per ogni leasing o noleggio a lungo termine. Si ipotizza una durata triennale, ma ulteriori dettagli saranno definiti nelle fasi successive del progetto se questo andrà avanti. Al termine del contratto, il cittadino potrà scegliere se restituire l’auto o se diventarne il proprietario pagando una cifra predeterminata.
Come per altri metodi, l’auto sociale potrebbe includere diverse opzioni, come l’assicurazione RC Auto obbligatoria annuale e polizze accessorie per furto, incendio, atti vandalici, Kasko parziale o totale, infortuni del guidatore, oltre alla manutenzione ordinaria e straordinaria.
Considerazioni e ragionamenti
Tuttavia, questa formula innovativa presenta sia vantaggi che svantaggi. Una percorrenza massima limitata, ad esempio, potrebbe portare a penalizzazioni per chi supera il limite prestabilito. Allo stesso modo, danni, incidenti o furti durante il periodo di leasing potrebbero comportare costi aggiuntivi per il titolare.
Il governo italiano sta valutando attentamente questo progetto, riconoscendo il suo principio sacrosanto e cercando di implementarlo senza esporre il paese a controindicazioni. Il Ministro Salvini ha dichiarato che il governo sta considerando seriamente l’iniziativa.
Se il progetto dovesse ottenere l’approvazione, potremmo assistere a un cambiamento radicale nel modo in cui le famiglie a basso reddito accedono ai veicoli. Con ipotesi di Isee annuale e canoni mensili accessibili, l’Italia potrebbe seguire l’esempio della Francia, aprendo la strada a un nuovo modo di concepire la mobilità e contribuendo simultaneamente all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità ambientale. Ovviamente tutto ciò da solo non basta: questa misura potrebbe escludere molte persone, inoltre servirebbe in ogni caso un massiccio investimento anche sul TPL e sulle strade ferrate.